
mercoledì 26 marzo 2008
lunedì 3 marzo 2008
SMS cancellati? Ora potrai recuperarli, senza dire MAGIA

E’ americano l’ultimo gadget in fatto di anti-privacy. Si tratta di un piccolo dispositivo con interfaccia USB, che se collegato al PC permette di leggere i dati presenti su di una scheda SIM. Fin qui niente di nuovo, esistono infatti dispositivi analoghi da diverso tempo. La vera differenza è che il nuovo prodotto della BrickHouse Security, è in grado di leggere anche i dati cancellati.
Il principio è analogo a quello dei software di recupero dati per PC. Fintanto che non si riscrive su una determinata cella di memoria, il dato in un modo o nell’altro è recuperabile. Lo stesso vale per le memorie di tipo SIM, permettendo così al dispositivo di recuperare SMS precedente cancellati.
Il prezzo di commercializzazione è di 149€ ma quello che più lascia perplessi è lo slogan per invogliare gli acquirenti che dice: “Hai mai desiderato di poter spiare il telefono di tua moglie, tuo marito, dei tuoi figli o del tuo collega, per vedere cosa fanno?”. In Italia la normativa sulla privacy vieta tassativamente di spiare parenti o colleghi, tuttavia potrebbe non essere illegale indagare sui figli minorenni in casi particolari. Come fatto notare dall’avvocato Bill Bierce al New York Post: “Se il padre o la madre pagano la bolletta del cellulare e Sonny Boy (nomignolo del figlio under 18, ndr) lo utilizza per fissare appuntamenti per comprare stupefacenti, i genitori hanno il diritto di controllare“.
Cosa fare dunque per assicurarsi di non lasciare traccia di messaggi cancellati dal proprio cellulare? Alla BrickHouse Security sostengono che l’unico metodo sicuro sia tagliuzzare la SIM, ma un suggerimento meno invasivo potrebbe essere quello di riempire nuovamente la memoria di messaggi andando così a sovrascrivere le zone di memoria occupate dai messaggi precedentemente cancellati.
Anche stando davanti al pc.....ci si ammala. Lo sapevate?


Chi passa molte ore al giorno davanti al computer è perfettamente consapevole che se non sta attento a mantenere una postura corretta si alzerà con mal di schiena, mal di collo, dolori al braccio (soprattutto quello con cui si usa il mouse) e alle spalle. Ma spesso la concentrazione per il lavoro da svolgere prende il sopravvento sull’attenzione alla posizione e a fine giornata ci ritrova con dolori alle articolazioni.
Il rischio di contrarre una forma di Computer Related Injury (malattia legata all’uso del computer) è estremamente alto.
Forme di patologie, come il dolore al tunnel carpale, mal di schiena e collo, e tendiniti di vario genere colpiscono in modo sempre più frequente giovani con età compresa tra 20 e 30 anni, quelli che vivono letteralmente in simbiosi con il PC. Il problema più grave di queste malattie è che tendono rapidamente a diventare croniche.
Sembrerebbe che ad essere maggiormente colpiti siano gli Indiani, una statistica, infatti, rivela che il 75% dei lavoratori indiani nel campo dell’informatica ha qualche sintomo doloroso legato alla sua interazione con il computer.
Una delle spiegazioni più attendibili di questo fenomeno è fornita dal dottor Deepak Sharan, direttore del centro di riabilitazione RECOUP di Bangalore. Secondo Sharan le dimensioni dei dispositivi e dei mobili progettati per ospitare i computer sono quasi tutti di provenienza occidentale e la conformazione fisica degli occidentali è un po’ differente da quella degli Indiani. Mediamente un nativo dell’India è 10 centimetri più basso di un occidentale e questo impedisce a chi lavora di trovare una posizione di comfort durante il proprio lavoro.
Ma ricordiamoci che non sono solo gli indiani che rischiano di ammalarsi per la posizione tenuta al PC. L’ideale sarebbe uscire dall’ufficio e avere tempo e voglia di fare una bella oretta di sport per sciogliere i muscoli e sgranchire le articolazioni.
Habbo Hotel, Vuoi chattare in un hotel virtuale?
Mentre le chat tradizionali si limitano a rappresentare una semplice stanza dalla grafica schematica e piana, su HabboHotel.it possiamo assistere a qualcosa di innovativo nel campo della vita sociale del web.
Viene proposto infatti un hotel virtuale tridimensionale, in cui si può chattare, mentre si gira per le stanze o mentre ci si dedica ad attività di vario tipo: fare shopping, andare in piscina oppure al pub, partecipare a feste a tema a seconda del periodo dell’anno. Si può fare tutto ciò in luoghi graficamente accattivanti, nei quali si possono incontrare diverse persone. Habbo Hotel è piaciuto soprattutto ai giovanissimi, non solo in Italia, ma anche in molti altri Paesi.
Si assiste a un tipo di vita virtuale che rispecchia, o cerca di rispecchiare, in tutti i suoi aspetti quella reale; una vita in cui ognuno può immedesimarsi, creando appositamente il proprio alter ego con tutte le caratteristiche fisiche che più gli piacciono e con le frequentazioni e le attività più gradite. Di certo ognuno può decidere se questo suo personaggio debba o non debba rispondere alla realtà, se vuole restare fedele a com’è nella sua vita reale, al suo se stesso di ogni giorno o se vuole allontanarsi da una vita concreta noiosa, deludente e angustiante e costruirsi una nuova identità e una nuova vita relazionale, un surrogato di occasioni e di luoghi di incontro.
In termini molto più contenuti e ridotti, ma con la stessa idea di fondo, Habbo Hotel, da questo punto di vista, si può considerare un po’ come “un’anticipazione” di Second Life, con cui certamente non può competere, ma che, nella sua originalità, costituisce un esempio da apprezzare, un’idea divertente e innovativa, che può di diritto essere annoverata fra le nuove frontiere del web o almeno come anticipatrice di esse.
La laurea su Second Life

La nuova era del web permette di risolvere il problema di molti giovani che quotidianamente sono costretti a spostarsi per seguire le lezioni universitarie. Grazie ad un accordo fra l’Università telematica “Uninettuno” e l’Università degli studi Roma Tre, sarà presto disponibile su Second Life un vero e proprio corso di studi universitario che consentirà di conseguire una laurea equipollente a quella tradizionale.
Il tutto, chiaramente, sarà reso più comodo dal vantaggio di non uscire di casa e più attraente per il contesto di “vita” virtuale” in cui è inserito.
Questo progetto apre veramente prospettive impensabili prima d’ora, nel suo riuscire a conciliare formazione accademica e un aspetto virtuale di internet come Second Life, che è diventato nel corso del tempo un vero e proprio fenomeno di rilevanti risvolti sociologici e psicologici.
Ancora una volta si assiste all’incontro fra vita reale e vita fittizia, fra identità vera e identità inventata. Una conciliazione fra aspetti contrastanti, che dovrebbe risolversi in un esperimento armonioso; un intreccio fra piani diversi dove il livello del virtuale finisce col diventare mezzo attraverso il quale si esplica e si attua il reale.
D’altronde l’Università di Second Life consentirà di sviluppare anche rapporti sociali e già in questo campo SL ha offerto molto, per esempio, con la festa della fine dello scorso anno, in occasione della quale gli avatar di moltissimi studenti e professori, anche distanti tra loro, hanno avuto la possibilità di incontrarsi.
Unire scambi culturali e sociali: un ottimo obiettivo di crescita per la società attuale grazie all’apporto del web 2.0.