Mi alzo e vado in ufficio proprio come un tempo, bestemmio in macchina mentre ascolto un po' di buona musica e faccio pasti da bar chiacchierando di sigle e algoritmi.
Che poi la ritmo mi ha sempre fatto cacare, figurati l'algoritmo...
Di colpo mi ritrovo a fare la vita frenetica e stressante da cui ero miracolosamente fuggito, dove gli impegni si moltiplicano e ti viene a mancare il tempo per fare qualunque altra cosa.
Bah! Chi ci capisce è bravo, la ruota gira e tutti dicono "cento cento", poi la lancetta si ferma e magari becchi l'opzione miliardario o se ti va male quella "perdi tutto", magari fai dieci, magari invece torni ad una situazione precedente.
In fondo poco importa, quello che conta è andare sempre avanti e trovare qualcosa che dia significato alla vita di tutti i giorni, quei due che rimangono intendo.
Concludo le mie considerazioni e strappo i due quadratini di carta.
(rumore di sciacquone di sottofondo)
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